martedì 30 marzo 2010

Cranberries | di nuovo insieme

Dopo sette anni di silenzio e senza tante cerimonie la Band dei Cranberries ha deciso di tornare ad unirsi. Il loro percorso si era esaurito naturalmente nel 2003 senza avvocati o ex componenti arrabbiati. Nemmeno l'Ialia, che era fans numero#1, pianse troppo.

Negli ultimi anni hanno lavorato a progetti differenti e imparato molto dalle loro esperinze, e come sappiamo, la cantante Dolores O'Riordan aveva intrapreso un percosro artistico da solista, infatti lei voleva portare in tour proprio l'album da solista ma per farlo chiamò La Band. E' diventato così, un tour dei Cranberries con le loro hit e solo un paio di brani della Dolores solista.
E va benissimo così.


Viola

Helmut Newton| le foto e la vita di un mito

A dieci anni dall'uscita di Sumo, il gigantesco libro che raccolse il lavoro di Helmut Newton, eccone una riedizione in forma ridotta ( sia nel costo che nel formato). Altrettanto affascinante è la sua autobiografia. Qui, dietro il creatore di atmosfere e di sogni senza tempo, scopriamo un uomo intelligente e determinato che attraversa la Storia imponendo il proprio stile nella vita e nel lavoro.

Helmut Newton, pseudonimo di Helmut Neustädter, è stato un fotografo tedesco di moda, noto in particolare per i suoi studi di nudo femminile. Uno dei fotografi più audaci e celebrati del '900, senza dubbio l'unico a diventare una vera e propria star. Nella sua vita ha ricevuto molti premi, è stato celebrato, pubblicato e osannato da riviste, editori, pubblico e musei di tutto il mondo. Nel gennaio 2004 ha trovato la morte per un improvviso infarto mentre si trovava alla guida di una sfavillante Cadillac, lungo il Sunset Boulevard di Los Angeles. Maestro della provocazione, per cinquant'anni Helmut Newton ha scandalizzato e incantato il mondo con i suoi ritratti femminili e il suo personaggio controverso.


Helmut Newton - Sumo/Taschen - pp. 480 • euro 100

Helmut Newton - Autobiografia/Contrasto - pp.294 • euro 28


Viola

lunedì 29 marzo 2010

Design: il cemento che fiorisce

Si chiama Solid Poetry, e fa parte dei nuovi materiali tecnici definiti "materiali intelligenti". Una serie di prodotti iperperformanti cha hanno la proprietà di mutare la propria struttura trasformandosi, sia nella forma che nella composizione a seconda dei fattori esterni che li stimolano.Gli "Smart materials" fanno spazio ad un nuovo modello progettuale. L'idea è stata sviluppata dai designer Susanne Happle e Frederik Molenschot del gruppo Droog Design in collaborazione con la Terratorium, azienda olandese che produce e lavora ceramiche e pietre naturali.
Ad ogni input corrisponde una risposta reversibile. Il cemento Solid Poetry diventa qualcosa di innovativo sia nel campo della ricerca che nel campo decorativo. La particolarità affascinante di questo materiale si rivela al suo contatto con l'acqua: una volta bagnato, come si vede nelle immagini, lascia apparire una serie di texture floreali (le fantasie possono essere personalizzate).

La superficie del cemento è stata trattata constampati per serigrafia. Il disegno appare progressivamente solo quando il cemento viene bagnato con acqua o con vapore. Ciò che appare è il risultato di una reazione reversibile, per cui scompare appena il cemento asciuga.





Le applicazioni, oltre che per le pavimentazioni, comprendono superfici verticali per ambienti esterni come giardini e spazi pubblici, capaci nei momenti più tristi come quelli di pioggia, di rallegrare e divertire.

L'impatto visivo è curioso e proprio in una giornata uggiosa sarebbe piacevole veder spuntare e comparire texture e disegni sulle superfici di interi palazzi o sulla strada in cui stiamo camminando.


Viola

http://www.frederikmolenschot.nl/

mercoledì 24 marzo 2010

Padova | La fotografia di cinema


La rassegna fotografica "Padova Aprile Fotografia" approda quest’anno alla sua sesta edizione. Il tema scelto è La fotografia di Cinema, che rivivrà la storia cinematografica di due grandi registi: l’italiano Carlo Mazzacurati e il polacco Krzysztof Kieslowski.
Sabato 10 aprile 2010 in Galleria Cavour si inaugura la mostra “Carlo Mazzacurati nelle immagini di Giovanni Umicini e Lucia Baldini ”. Nei lavori fotografici di Lucia Baldini presenta una sequenza di fotografie in digitale fra cui alcuni mosaici di grandi dimensioni che danno al visitatore uno sguardo di insieme sulle scene narrate in cui sarà possibile scoprire retroscene, momenti e luoghi tratti dei set del film "La giusta distanza". Oltre a queste immagini è possibile ammirare anche alcuni scatti relativi al nuovo film di Mazzacurati, il cui titolo sarà " La Passione". Di Giovanni Umicini, fotografo abituato a indagare la normalità quotidiana della strada ed attento osservatore dell’uomo e dell’ambiente nel quale vive, sono le fotografie di scena che raccontano attori, paesaggio, clima e colore dei set di “Vesna va veloce” e “La lingua del santo”.


Viola

Padova, Galleria Cavour, piazza Cavour
11 aprile – 23 maggio 2010
Inaugurazione sabato 10 aprile 2010, ore 18.00

Orario mostra: da martedì a sabato 10.00-13.00 / 15.00-18.00
domenica 10.00 – 18.00; lunedì chiuso e 1° maggio
Ingresso mostra: € 3,00 intero, € 2,00 ridotto
Ingresso cumulativo: € 5,00 intero, € 3,00 ridotto


martedì 23 marzo 2010

L'Empire State Buildiung diventa Verde

L’Empire State Buildiing, uno dei simboli della Grande Mela, verrà sottoposto ad un restyling in chiave ecologica.Il grattacielo fu completato nel 1931, e divenne un’icona di rinnovamento perché segnava un momento di ripresa dopo la grande depressione del 1929. Ed in seguito al crollo delle Twin Towers negli attentati terroristici dell' 11 settembre 2001, è tornato ad essere l'edificio più alto della città ed il secondo più alto degli Stati Uniti (dopo la Willis Tower di Chicago).

I grattacieli sono un tipo di costruzione molto costosa nella loro gestione ed altamente inquinanti. La presenza di un numero elevato di questi megaedifici nell’isola di Manhattan è responsabile del 78% delle emissioni di gas serra nella città di New York. Il progetto di ristrutturazione interesserà prevalentemente la parte impiantistica.Enrto il 2013 si calcola una riduzione dei consumi e dell'inquinamento, prodotti dalla costruzione, pari al 38%.Questo comportà un risparmio economico di circa 4,4 milioni di dollari l’anno, oltre che una riduzione di emissioni di biossido di carbonio di 105 mila tonnellate in quindici anni.

Il progetto di ristrutturazione, affidato alla Johnson Controls, prevede la sostituzione di 6.500 serramenti dotati di vetri a tripla camera d’aria migliorando l’isolamento termico di pareti e finestre, impedendo dispersioni di calore e permettendo un risparmio per il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo. Verranno poi utilizzate lampadine a basso consumo e sensori che sfruttano l’energia solare. Particolare attenzione verrà posta per gli impianti di condizionamento e riscaldamento e per il sistema di ventilazione.Verrà poi realizzato un sistema di monitoraggio elettronico per il controllo dei consumi.

Il sindaco di New York, Bloomberg, è uno dei leader del movimento ecologico americano. Intende elargire degli incentivi fiscali ai nuovi grattacieli verdi, potendo contare sull’appoggio del Green Building Council, l’organismo che promuove un uso più efficiente dell’energia e dell’acqua.
La ristrutturazione dell’Empire State Building potrebbe fare così da esempio per la rivisitazione in termini di maggiore sostenibilità di molti altri edifici di questo genere.

Viola


Fotografia Astratta: in mostra

Il Museo di Fotografia Contemporanea promuove, nella sua sede, una mostra dedicata alla Fotografia Astratta originariamente realizzata in collaborazione con il Centro Internazionale Scavi Scaligeri del Comune di Verona e ArtVerona-Fiera d'arte moderna e contemporanea.
La mostra costituisce un ampliamento di quella già presentata a Verona nell'autunno 2008 e comprende opere di artisti italiani e stranieri appartenenti alle collezioni del Museo che datano dagli anni Trenta del Novecento ai primi anni del Duemila.
Più il tempo scorre, più anche il campo della Fotografia inizia ad avere una sua storia alle spalle, storia che diventa evoluzione e percorso storico. Con la grande stagione delle avanguardie, il concetto di “rappresentazione” và svanendo e la fotografia inizia a occuparsi anche delle forme astratte, dei segni, della luce in se stessa, muovendosi verso soluzioni espressive diverse, che non hanno più la realtà visibile come riferimento, ma che fanno capo all’immaginario.
Due le chiavi di lettura.Sicuramente l'utilizzo delle tecniche si occupa di separare diverse filosofie di pensiero tra gli artisti in questione. Dalla tradizione alla sperimentazione al fine di scoprire nuove possibilità espressive del mezzo se non di sconvolgerne le regole. Dal fotogramma, ai movimenti della camera, al mosso, fino alla elaborazione digitale.
Dall'altro l'utilizzo della normale ripresa fotografica, rivolta pero' ad aspetti della realtà che già offrono allo sguardo forme astratte, senza necessità di ricorrere ad elaborazioni e a trattamenti particolari. Come i fotogrammi in bianco e nero, ma anche a colori, che Luigi Veronesi realizza dagli anni Trenta fino agli anni Ottanta del Novecento, le sperimentazioni geometriche e ottiche di Franco Grignani, i chimigrammi, pirogrammi, idrogrammi di Nino Migliori, i movimenti di macchina di Paolo Monti, i lavori Polaroid di Paolo Gioli, i chimigrammi di Pierre Cordier e di Olivo Barbieri ai suoi esordi, fino alle ricerche digitali della fine degli anni Novanta di Jean-louis Garnell.
Forme astratte sono presenti anche nelle riprese -reali- di Franco Fontana paesaggista, di Aaron Siskind, che studia i segni sui muri delle strade quasi fossero dipinti informali, di Mario Giacomelli che per anni ha fotografato i segni creati sui campi dal lavoro di aratura, di Roberto Masotti nelle sue indagini sulla natura e nelle opere recenti di Silvio Wolf che indagano la pellicola fotografica stessa.

In mostra opere di: Olivo Barbieri, Pierre Cordier, Franco Fontana, Jean-Louis Garnell, Mario Giacomelli, Paolo Gioli, Franco Grignani, Roberto Masotti, Nino Migliori, Paolo Monti, Aaron Siskind, Luigi Veronesi, Silvio Wolf .


Viola

Dal 15 novembre 2009 - 2 maggio 2010

Museo di Fotografia Contemporanea
Villa Ghirlanda
Via Frova 10, Cinisello Balsamo (MI)
Tel. 02-6605661
Orari: mar-dom 10-19, gio 10-23, lunedì chiuso

domenica 21 marzo 2010

Ufficio nel bosco

"Ma dove si trova il tuo ufficio?": "Si trova in un bosco!"

Altrochè grigio e cemento, ve lo immaginate?

Beh, c'è poco da immaginare, è già stato proggettato e costruito dagli architetti Jose Selgas e Lucia Cano.

Anche se tante sono state le difficoltà incontrate dai progettisti dello studio SelgasCano per il loro quartier generale (che si trova alle porte della capitale spagnola) altrettante sono state le soddisfazione una volta terminata la realizzazione. Si tratta di un lungo ufficio a forma di tunnel coperto da una finestra trasparente, di plastica acrilica sottile (appena 20mm). Un luogo interamente inglobato nel contesto della natura, un progetto affascinante per la sua bellezza e semplicità, ma ancora di più per la sua armonia.La luce entra in modo stupendo e l'ombra è garantita da un muro opaco, realizzato con strati di poliestere e fibre di vetro dalla spessore di 11 centimetri. All' interno, l'aria si mantiene fresca grazie ad un sistema di puleggie che, collegato ad una dell'estremità dell'ufficio, alza ed abbassa una lastra di vetroresina.

Un luogo di lavoro ideale per chi ha bisogno di concentrarsi, lontano dalla frenesia odierna dei comuni ambienti lavorativi ,potendo trovare nel silenzio l'ispirazione della quale era in cerca.


Viola

sabato 20 marzo 2010

Guggenheim | FAI DA TE

Duecento architetti e designer hanno "reinventato" il museo newyorchese. E le loro opere finiscono prima in mostra, poi all'asta! Perchè l'arte va a braccetto col business. Soprattutto al tempo della recessione.La natura ha orrore del vuoto, sosteneva Aristotele. Figuriamoci gli artisti! ..ha pensato Nancy Spector, vicedirettrice del Guggenheim di New York.
Anche perchè la struttura dell'edificio, ultimo grande lavoro di Wright, catturò subito l'attenzione dei critici archittettonici, ed è ancora mondialmente riconosciuto come uno dei capolavori dell'architettura contemporanea.
Dalla strada, l'edificio assomiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più caratteristici grattacieli di Manhattan che lo circondano, fatto molto gradito a Wright, che dichiarò che il suo museo avrebbe fatto sembrare il vicino Metropolitan Museum of Art "simile a una baracca Protestante".
All'interno, la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell'edificio; creando uno spazio vuoto centrale; attorno al quale cresce la struttura. I dipinti sono esposti lungo i muri della spirale e in alcune stanze che si trovano lungo il percorso.La maggior parte di coloro che criticano l'edificio si concentrano sul fatto che questo oscura le opere esposte al suo interno e che è particolarmente difficile appendere le opere lungo i muri né piatti né verticali della spirale, non sufficientemente illuminata dalla grande vetrata centrale.

Nel 1992, fu aggiunta all'edificio una torre rettangolare, più alta della spirale originale, progettata dallo studio Gwathmey Siegel and Associates Architects. L'edificio era già divenuto a tal punto un'icona che questa aggiunta al progetto di Wright fu molto contestata.

La celebrazione per il cinquantennale dell edificio-icona si apre con il raduno di duecento architetti e designer ,invitati a prendere parte al progetto "Contemplando il vuoto": interventi nel museo Guggenheim. Si tratta di reinventare ( solo su carta per carità ) il capolavoro di Wright. Risultato; una mostra curiosa, stimolante e soprattutto low cost. Il coplo di genio della Spector non finisce qui: il 95 per cento delle creazioni è stato messo all'asta per rimpinguare le tasche dell'istituzione. Che vede riconfermato il suo ruolo d'assoluta avanguardia.

Ricordo alcuni nomi di artisti: Zaha Hadid, DanielLibeskind, Mona Hatoum, Doris Salcedo e degli italiani Stefano Boeri, Massimiliano Fuksas, Luca Buvoli e Paola Pivi.

Wright stesso aveva immaginato sia di far scorrere acqua sia di colorare la sua creatura. Ed era altrettanto sensibile al tema ambientalista: con la sua architettura niente angoli, solo curve si ispirava direttamente alla natura. Wright fu un precursore anche nella concezione del museo come opera d'arte, ben mezzo secolo prima del Guggenheim Bilbao di Frank O. Ghery.

A tanto genio il destino a riservato uno sgarbo: non gli è stato concesso di vedere il Guggenheim finito, se ne è andato - novantaduenne - sei mesi prima dell'inaugurazione.

"All'inizio l'edificio era stato deriso, giudicato uno spazio inospitale per l'arte" spiega la Spector, invece si è rivelato persino un soggetto da sperimentare.Un catalizzatore di creatività.


Viola

venerdì 19 marzo 2010

Nuovi grattacieli: l'Aqua Tower di Jeanne Gang

CHICAGO - Con 82 piani e 265 metri di altezza, l'Aqua Tower di Chicago - ormai prossima alla conclusione - è il più alto edificio mai costruito da una donna. La progettista è Jeanne Gang, fondatrice di Studio Gang Architects. Con la collaborazione di Jim Loewenberg, Gang ha inventato una nuova e ardita icona, un mix di residenza e hotel.
Il nome del grattacielo è un omaggio alla fluida successione di onde variabili di cemento che sporgono fino a 3,7 m dalla struttura metallica dell'edificio, rivestito in vetro.
Nascono così le rivoluzionarie terrazze dalle quali gli abitanti degli oltre 1.400 alloggi e gli ospiti dell'hotel potranno godere scorci mozzafiato e mai prima possibili di Chicago e dei suoi dintorni. Dintorni che sono all'origine dell'ispirazione progettuale: l'alternanaza di vetro e cemento delle facciate ripropone infatti le formazioni rocciose ed i grandi laghi che caratterizzano il paesaggio dell'Illinois.
Per i suoi standart ecologici, l'edificio otterrà la certificazione LEED, massimo riconoscimento per gli edifici sostenibili.E ha già meritato un Progy Award assegnato dagli animalisti speciali che respigeranno gli stormi di uccelli migratori.



Viola

martedì 16 marzo 2010

Jürgen Klauke | oltre la fotografia


TORINO - Mostra fotografica- Dal 1970 ad oggi, Jürgen Klauke compone minuzionsamante le sue opere fotografiche, di grande effetto e rigore formale e composititvo. Simili a delle azioni tetrali, all'interno delle quali agisce spesso come protagonista. Sono immagini di grande plasticità, da un linguaggio semplice e lineare, che gli permette di arrivare in modo rapido e diretto a chi le osserva. Presentate in sequenza, ambientate in spazi astratti, scuri, con fondi monocromi non trovano riferimenti di luogo e tantomeno di tempo. Pochi accessori sulla scena: tavoli, sedie, bestoni o cappelli.

L'artista tedesco narra e immortala problemi legati alla sessualità, al desiderio, all'individuo, all' incapacità di amare ed all' intimità fisica. Porta con sè una filosofia di contestazione riguardo a luoghi comuni e convenzioni di questa nostra società. L'uomo privato di una comunicazione autentica ed allo stesso tempo alla disperata ricerca di essa si rifugia in prigioni ancora più grandi.
Basti osservare i titoli delle sue rappresentazioni: "I disasrti dell' Io", "Circuito d'attesa", "Acrobazie all'approccio", "Urgenza decisiva", "Debolezza passeggiera"..

La mostra da spazio anche ad opere recenti (2003-2006), nelle quali l’artista costruisce immagini animate da corpi in posa, in attesa, sospesi. I sei scatti tratti dalla serie “Aesthetische Paranoia” (Estetica della Paranoia) sono immagini monumentali alla percezione, perfette nella composizione, nelle superfici monocrome dei lunghi capelli neri che celano ed enfatizzano le pose della modella. Mentre i cinque scatti tratti dalla serie “Wackelkontakt” (Contatto difettoso) mostrano spine e fili elettrici sospesi su superfici nere fluide, anche queste monumentali, nelle quali la presenza umana appare incerta, fissata ad un punto, forse nell’attesa di tradire il segreto che l’artista sussurra a se stesso.Opere che Freud avrebbe certamente apprezzato.


Jürgen Klauke è nato nel 1943 a Kliding, in Germania. Vive e lavora a Colonia. Dal 1987 al 1993 ha insegnato Arte e Fotografia all'Università di Essen. Dal 1994 è professore di "Media" all'istituto Superiore d'Arte di Colonia. Le sue opere sono state esposte nelle principali gallerie e musei tedeschi, tra cui il Museo Ludwig di Colonia, la Kunsthalle di Amburgo, i Kunstverein di Monaco e di Bonn, il Kunstmuseum di Düsseldorf e il Kölnischer Kunstverein di Colonia. Ha esposto inoltre al Guggenheim Museum di New York, al Centre Georges Pompidou di Parigi, ai Musei di Arte Moderna di Toyama, Shiga e Saitama in Giappone, al Centre d'Art Santa Monica di Barcellona, alla Galleria d'Arte Moderna di Vienna, al Kunstmuseum e alla Kunsthalle di Berna, alla Kunsthaus di Zurigo, all'ICA di Londra.



In mostra a Torino:
dall' 11 marzo al 30 aprile 2010
Jürgen Klauke - Attraktiver Attraktor. Aesthetische Paranoia e Wackelkontakt-
Photo & Contemporary
Via dei Mille, 36 (Borgo Nuovo) - 10123 (To)
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 011889884; fax +39 0118178693.
photoco@libero.it

GREEN LIFE | costruire città sostenibili


Legambiente, Triennale di Milano e Istituto di Ricerche Ambiente Italia presentano:
Green Life: costruire città sostenibili.
Mostra dedicata agli architetti e alle città che hanno saputo darsi una visione del futuro, hanno adottato strategie coraggiose, hanno messo in atto azioni concrete per un’architettura ed un urbanistica più sostenibile. Infatti i casi selezionati per Green Life sono tutti progetti realizzati, interventi di edilizia concretamente costruiti; con immagini, disegni, fotografie, filmati, materiali e tecnologie, la mostra parla di un Oggi che che è già futuro.

Già nel 1996 Thomas Herzog, Norman Foster, Renzo Piano e Richard Rogers decisero di promuovere la Carta Europea per l’Energia Solare nell’Architettura e nella Pianificazione Urbanistica, a cui aderirono altri progettisti. Questi quattro architetti sono presenti a Green Life anche con proprie realizzazioni significative.

Dopo le architetture, è possibile viaggiare, all’interno della mostra, dentro 9 città che hanno fatto di “green life” la propria filosofia abitativa.
In mostra i progetti realizzati nelle città europee: da Stoccolma (Green Capital), ad Amburgo, passando per Amsterdam, dove entro il 2015 tutte le nuove costruzioni saranno ad emissioni zero, Copenhagen come città simbolo della protezione del clima, Friburgo, città verde e solare per eccellenza.


Viola


GREEN LIFE: "Costruire città sostenibili" 05 Febbraio - 28 Marzo 10
Orario: 10.30 - 20.30, chiuso il lunedì - Giovedì e venerdì 10.30 - 23.00
Luogo: Triennale di Milano
Ingresso: 6 € - 5 € - 4 €

lunedì 15 marzo 2010

Egon Shiele | Tormento ed estasi


MILANO - Egon Shiele, noto per il suo Segno contorto, disarticolato e scabro, è ora in mostra a Palazzo Reale, Piazza Duomo. Una rassegna che nasce da una grande passione: quella per l'arte moderna del viennese Rudolf Leopold che, dopo una visita al Kunsthistorisches Museum della capitale nel 1947, scoprì la vocazione del collezionista.I quadri sono circa 80, tra tele e opere su carta. E proprio la passione per Schiele fu il motore di tutto. "In ogni cosa e persona si manifesta una percezione tragica del mondo; l'idea e la raffigurazione sono animate da un respiro ardente ed appassionato - ricorda oggi l' 84enne Rudolf Leopold, tutt'ora direttore artistico dela suo museo, nonchè curatore della mostra-. Proprio l'arte profondamente toccante di Schiele è il motivo che mi ha spinto a collezionarne le opere. Ed è anche la ragione per cui ho voluto porre questo grande artista al centro di questa mostra".
Attorno a Schiele, lungo il percorso della mostra sono esposte opere di Klimt, Kokoschka, Mosered ed altri espressionisti.

Egon Shiele nacque nel 1890 a Tulln, in Austria. Figlio di un capostazione delle ferrovie dell'impero austro ungarico, a quindici anni restò orfano del padre .Nel 1906 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Vienna e nel 1907 conobbe Gustav Klimt che lo stimolò nel miglioramento della tecnica del segno e del contorno e lo introdusse nel Wiener Werkstatte (Vienna Workshop). Lasciò nel 1909 l'Accademia per fondare, con altri artisti il Neukunstguppe. Nel 1912 fu accusato di aver sedotto una minorenne e, in seguito al ritrovamento di "disegni pornografici" nel suo appartamento, fu arrestato e detenuto per tre settimante. Nel 1915 sposò Edith Harms e, quattro giorni dopo il matrimonio fu costretto ad arruolarsi. Nell'autunno del 1918 la moglie, in stato di gravidanza morì di febbre spagnola; tre giorni dopo, il 31 ottobre 1918, contagiato dalla stessa malattia, Egon Shiele si spense a Vienna, a soli 28 anni.


Viola

Dal 24 febbraio 2010 al 6 giugno, a Palazzo Reale (Piazza Duomo12), la mostra"Shiele e il suo tempo".Orari: Lunedì 14.30 -19.30, Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica 9.30-19.30, Giovedì e Sabato 9.30-22.30.Biglietti: Intero € 9,00, ridotto € 7,50. Info: tel.02/9280.0375 o www.mostraschiele.it Il catalogo della mostra ha 184 pagine e costa 49 €.

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